Ieri sera distribuzione a Milano, dove Sheep Italia ha affiancato la Ronda della carità, fondata tanti anni fa dal fiorentinaccio Paolo Coccheri, che in vita mi scriveva email lunghissime, con caratteri grandi e piccoli, formattate malissimo però strabordanti di cuore. Probabilmente Paolo Coccheri è stato l’uomo dalle email più lunghe della Storia.
Sheep Italia ieri sera ha consegnato alla Ronda 50 coperte + 2 Sleep Pod, e alcune coperte le abbiamo distribuite già in serata.
Faccio un passo indietro: un plauso alla Ronda. Una tale capacità di dialogo con le persone, di rapporti profondi, va riconosciuta. E non è un caso che – forse per la prima o la seconda volta in assoluto – vediate in queste foto anche due volti di persone che vivono per strada. Di solito non li mostriamo mai perché il grado di confidenza non è tale, oppure – anche quando avremmo il loro consenso – il grado di sproporzione di potere è tale che non vogliamo noi.
Ieri sera, però, è stato diverso.
Parto da qui: ieri sera abbiamo distribuito anche il nostro primo Sleep Pod. L’uomo dormiva in un sacco a pelo, a terra, senza neanche un cartone sotto. Così glielo abbiamo proposto, raccontato, mostrato, lui lo ha provato e ha detto: “Ci sta”. E si è infilato dentro.
I giri notturni a me insegnano sempre tantissimo, e ogni volta mi allargano di un pezzetto la comprensione del mondo e dell’umanità.
Torno all’inizio: siamo partiti in furgone e ci siamo fermati quasi subito. Una persona senza dimora, una vecchia conoscenza seduta sulla panchina della fermata di un autobus. La chiameremo B: “Mi hanno aggredito”, ci ha raccontato “poco fa calci, pugni, anche nello stomaco. Non cammino più”.
“Chi è stato?”
“Non li conoscevo, erano cattivi”.
Non ha voluto chiamare la polizia, però ha chiesto un’ambulanza e gliel’abbiamo chiamata. E’ arrivata un’ora dopo.
Lui, la persona senza dimora, è un ex carabiniere (hanno fatto delle ricerche ed è una storia vera e verificata, che credo non abbia bisogno di particolari commenti, se non che tutti – davvero tutti – possiamo cadere).
Poi siamo passati dal “signore degli ombrelli”, lo chiamano così perché si ripara aprendo degli ombrelli e tenendoli a terra, mettendosi dietro.
Il “signore degli ombrelli” ascolta la radio, ieri sera aveva quasi finito le pile, era un po’ preoccupato.
Poi siamo passati da Z., che voleva farsi una birretta in compagnia con noi; ieri sera non era possibile ma uno della Ronda ripasserà oggi pomeriggio, hanno già fissato e si berranno la birretta insieme, non è la prima volta che lo fanno e una birretta insieme è voglia di condivisione e chiacchiere, non è “bisogno di alcol”.
E per chi vive per strada la condivisione è più dell’oro.
Poi abbiamo distribuito altre coperte, anche a un ragazzo di Modena, italiano come la metà delle persone incontrate ieri sera. Lui ieri sera era a Milano – dormendo per strada – “per schiarirsi le idee e rimetterle a posto”.
Dimenticavo: ieri notte abbiamo anche chiamato l’ambulanza per un ragazzo riverso a terra, privo di sensi, completamente pieno di vomito, con la testa paurosamente reclinata. Era uno studente universitario con un suo amico accanto.
A volte la vita è proprio strana, vero? Basta uno scarto, un inciampo, una virgola e si può diventare qualcuno oppure qualcun altro.
Stasera di nuovo distribuzioni di coperte a Milano, domani Padova.
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Saverio Tommasi
presidente Sheep Italia